Cupping, tutto quello che c'è da sapere sulla tecnica antichissima che combatte il dolore (2025)

Forse non fu la prima, ma di sicuro vent’anni fa fu la più coraggiosa a partecipare a una prémiere a New York con la schiena scoperta e delle macchie scure sulla pelle, una sorta di pattern a grossi pois, che fece gran scalpore. Ovviamente, stiamo parlando di Gwyneth Paltrow, che in fatto di benessere può tranquillamente essere definita una trendsetter, se non una guru: se c’è una nuova tecnica o un nuovo metodo per stare meglio, lei di certo lo scoverà e lo porterà alla ribalta per prima. Vent’anni fa portò all’attenzione del grande pubblico il cupping, altresì detto coppettazione, un’antica tecnica di guarigione, utilizzata già da millenni nella Medicina Tradizionale Cinese.

Abbiamo approfondito l’argomento, per saperne di più, con Bruno Carpitelli, direttore didattico di Tao – Scuola Nazionale di Massaggio, dove praticano la tecnica del cupping in modo olistico, quindi utilizzandola per coadiuvare le svariate tecniche di massaggio applicate sull’utente (drenante, decontratturante, trattamenti del sistema linfatico e distensione del tessuto connettivo), e secondo la Medicina Tradizionale Cinese (per gli operatori sanitari che frequentano i corsi di Kosmos Centro Studi). Partiamo dalle origini di questa antichissima pratica di benessere.

Una tecnica di guarigione che ha più di mille anni

Questa pratica fu concepita durante la dinastia Tang (618-907) in Cina, anche se antiche trascrizioni mediche ne suggeriscono l'esistenza già dall’antico Egitto. A quei tempi, la tecnica del cupping veniva prescritta per il trattamento di patologie come la tubercolosi polmonare e il dolore reumatoide. Venivano usate le corna degli animali per facilitare la pratica, principalmente per drenare il veleno inoculato da morsi di serpente. Oggi le coppette utilizzate sono principalmente fabbricate in vetro o bambù.

In cosa consiste la tecnica del cupping?

Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, la tecnica del cupping serve ad alleviare il dolore, mediante l’apposizione di coppette di vetro, di bambù o di silicone sui meridiani energetici, utilizzati anche per altre pratiche come l’agopuntura o il massaggio tuinà.

«Nel caso di un massaggio olistico, utilizziamo le coppette per andare a sciogliere più velocemente le masse muscolari irrigidite e quindi apportare maggiori benefici durante il massaggio – spiega Carpitelli – Andremo quindi ad apporre la coppetta in silicone sulla zona contratta, e non sui meridiani energetici».

L’operatore o il medico posiziona sulla pelle queste coppette (da un minimo di tre a un massimo di sette), avendo cura di rimuovere l’ossigeno al loro interno mediante fiamma o tramite aspirazione con appositi macchinari, creando un effetto sottovuoto. Questa suzione richiama più sangue sulla zona da guarire, producendo un rilassamento della parte muscolare interessata, attenuando i dolori e compiendo anche un utile effetto detossinante. L’effetto di risucchio provoca la comparsa della macchia rossa, che scompare dopo una settimana o più, a seconda dell’intensità del trattamento, da non confondersi però con un livido, in quanto al tatto non provoca dolore.

Cosa cura la tecnica del cupping?

Il cupping può alleviare i sintomi di:

  • artrite e artrite reumatoide
  • mal di schiena, dolori al collo, contratture, dolori al ginocchio e alla spalla
  • asma e problemi respiratori
  • tunnel carpale
  • disturbi gastrointestinali
  • mal di testa ed emicrania
  • ipertensione.

I metodi di applicazione

«In merito al massaggio olistico, ne esistono due principalmente: la coppettazione statica e quella dinamica – spiega Carpitelli – La prima può essere detox o decontratturante: in caso di eliminazione delle tossine, l’operatore applica le coppette sui punti individuati dopo aver massaggiato il corpo, creando il sottovuoto. Le lascia in posa il tempo necessario a far arrossare la pelle, comunque non oltre i 20 minuti: l’intensità dell’afflusso di sangue (quindi della colorazione della macchia) dipende dal grado di tossicità sottocutaneo. Poi le rimuove e conclude il trattamento, finendo di massaggiare l’utente.

In caso di massaggio decontratturante, si individua il blocco muscolare, poi si posizionano le coppette, creando il sottovuoto. L’afflusso di sangue nella zona consente di sciogliere la massa muscolare più velocemente, che poi può essere lavorata più facilmente dalle mani dell’operatore.

Il metodo dinamico invece lavora più in superficie sui tessuti del corpo, quindi questo vuol dire che si ottiene un effetto sottovuoto minore, con un sollevamento minimo della pelle. L’operatore comincerà il massaggio manuale sul corpo, utilizzando degli oli, passando poi alle coppette, utilizzate facendole scivolare sulla superficie trattata. È un massaggio molto efficace in caso di ristagno del sistema linfatico, quindi perfetto per sgonfiare gli edemi sul corpo, e per stimolare la produzione di collagene, quindi molto utile per contrastare l’invecchiamento cutaneo».

Cupping, tutto quello che c'è da sapere sulla tecnica antichissima che combatte il dolore (2025)
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Author: Eusebia Nader

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